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All’Orto dei Tu’rat bruciano speranza, cultura e rispetto per l’ambiente

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Ieri (16 giugno 2013) l’Orto dei Tu’rat ha subito il terzo attacco incendiario di anonimi. Si tratta di un bellissimo progetto per l’ambiente ubicato nelle campagne di Ugento in Puglia e premiato da Lega Ambiente nel 2012 come progetto altamente innovativo. L’Orto dei Tu’rat è il luogo delle mezzelune fertili che raccolgono l’acqua e combattono l’inaridimento. Ma lasciamo a Milena Magnani e ai membri dell’associazione che gestisce l’orto le parole per dirlo pubblicando il loro comunicato stampa. Per conoscere il progetto e vedere le immagini di come era l’Orto prima dell’incendio: www.ortodeiturat.it

Incendio all'Orto dei Tu'rat in Salento Incendio all'Orto dei Tu'rat in Salento

L’associazione culturale orto dei tu’rat subisce il terzo attacco incendiario.

Un progetto altamente innovativo per l’ambiente, riconosciuto ormai sul territorio nazionale ed estero proprio per l’originalità del sistema idraulico su cui si basa, che consente di captare l’acqua dal vento e di irrigare un orto botanico senza apporto meccanico di acqua, subisce il terzo attacco che ne mette a dura vita la continuità e il futuro.

Le piante, tutte piante autoctone del Salento, tra cui il giuggiolo, il pero spinoso, e tante altre piante con portainnesto selvatico, sono arse insieme all’incendio che è divampato dall’uliveto accanto, anch’esso da soli pochi giorni in gestione all’associazione orto dei tu’rat in collaborazione con le comunarde della comune Urupia.

Dichiara Mino Specolizzi presidente dell’associazione orto dei tu’rat.:

“avevamo appena concluso una piccola contrattazione per poter prendere in affitto l’uliveto accanto e disporre così di un uliveto dopo che il nostro era stato già bruciato quattro anni fa.
Quell’incendio fu un vero shock perché si trattava di un uliveto plucentenario ed era la porta di ingresso al terreno dell’Orto dei tu’rat, ulivi enormi dentro cui i bambini entravano per giocare tanto i tronchi erano di diametro immenso, ci fu bruciato una notte , da anonimi, dando vita ad uno scenario agghiacciante. Al mattino abbiamo trovato gli ulivi bruciati dall’interno e accasciati a terra come giganti demoliti, e fumanti”.

In Salento circolano tante voci su chi abbia la consuetudine a dare fuoco agli uliveti, dicerie e forse stigmatizzazioni di certe categorie ma in questo caso , dopo il terzo incendio subito,, gli associati dell’associazione orto dei tu’rat, cominciano a sentire questo tipo di evento non più del tutto casuale e soprattutto cominciano a temere che ci sia qualche entità ostile al loro progetto ambientale che tenti di boicottarne gli sviluppi.

Dichiara Piero Gatto, dell’associazione orto dei tu’rat:

“abbiamo appena finito di mettere a punto la stagione estiva con il patrocinio del comune e della regione puglia, abbiamo appena messo a punto una serie di eventi che si devono svolgere dal 27 luglio al 7 agosto, e viviamo questo incendio come un attacco alla speranza, perché noi, quasi tutti salentini trasferiti al nord, abbiamo cercato, con questo progetto, di rimpossessarci delle nostre radici e di dare vita a una realtà che ci consentisse di tornare nella nostra terra, con un sogno in tasca. E soprattutto con un discorso culturale che ci consentisse di dialogare con il territorio. Certo questo evento ci tramortisce anche perché contro i nemici dell’ambiente ci si sente indifesi”

La stagione culturale che gli associati hanno chiamato Mietiamo nuvole, e che prevede…. Serate di teatro, letteratura, documentari e concerti… già non facili da sostenere dal punto di vista finanziario considerato che in termini economici l’associazione, pur essendo riconosciuta e apprezzata dalle istituzioni non ha ancora avuto contributi economici pubblici, ora sono seriamente messe a rischio.

La volontà degli associati è quella di non arrendersi.

Come dice un’altra associata: Milena Magnani: “faremo gli eventi nell’orto dei ut’rat bruciato, e li chiameremo, la speranza non brucia.

Certo per chi volesse aiutarci a ritrovare i fondi per ricostruire il gazebo e reimpiantare l’orto, abbiamo un numero di conto presso la Banca Etica ve lo lascio, in caso qualcuno abbia voglia di sostenerci, l’aiuto di tanti anche per piccole cifre farebbe la forza per ricominciare, sì è vero che luglio è proprio qui alle porte, ma siamo persone abituate a lottare.

IT67J0501802400000000145958 BANCA ETICA intestato a Associazione Orto dei Tu’rat

Io nel mio piccolo ho visto interi campi rom arsi per spregio, e i miei amici rom ricominciare la vita da capo, se ce l’hanno fatta loro che hanno una vita così dura, ce la faremo anche noi.

Soprattutto se gli amici ci sosterranno venendo a trovarci nell’Orto dei Tu’Rat BRUCIATO…. Che non sarà bello come prima ma avrà ancora l’energia di crede al futuro.


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